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Da visitare

Il borgo

La chiesa parrocchiale di San Martino

chiesa San Martino

La parte più antica dell’edificio attuale risale al 1749: è in stile Barocco ed è costituito da presbiterio, coro e sacrestia, frutto dell’ampliamento settecentesco della struttura originale, forse gotica. Nel 1883 venne iniziata una nuova espansione, dovuta alla necessità di disporre di una chiesa più ampia: dopo aver valutato la possibilità di consolidare e ampliare l’edificio medioevale, il progetto dell’ing. Camillo Boggio previde di radere al suolo la vecchia cappella per elevarne una nuova, conservandone solo il presbiterio, il coro e il campanile utilizzando tutto lo spazio che si poteva occupare nelle vie laterali, nella piazza e nel giardino della canonica.Nel 1890 venne ultimata la parte nuova, a forma ottagonale e in stile romanico-gotico: il progettista lasciò scritto di essersi ispirato ai battisteri medioevali.

La chiesa è alta oltre 20 m., lunga circa 36 m. e l’imponente cupola è alta ben 18,40 m. Vi si accede attraverso una gradinata in pietra; al centro della parte barocca vi è l’altare maggiore, su cui domina la figura del protettore San Martino, istoriata su vetri colorati.

Degni di nota sono anche i quattro ottocenteschi altari laterali: a destra, entrando, quelli di Sant’Antonio e della Madonna del Carmine, a sinistra quelli di San Giuseppe e della Madonna del Rosario.

Il campanile

Campanile

Fu dichiarato dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte “capolavoro di architettura unico nel suo genere nel Piemonte”.

La costruzione già cominciata nel 176, venne terminata nel 1769 e inaugurata probabilmente nel 1770.

Interamente in pietra, la torre campanaria è alta 60 m e all’interno si contano 108 scalini.

La posa di quattro orologi illuminati risale alla metà degli anni Cinquanta del Novecento.

Chiesa di San Matteo

San Matteo restaurata

Antica chiesa della Confaternita dei Disciplini dedicata al SS. Sacramento detta di San Matteo, nota a tutti caremesi come Cappella Suplin.

L'epoca di costruzione dell'edificio è incerta; la data che appare sulla meridiana della facciata riporta l'anno 1644.

L'interno è molto ricco di affreschi di epoca ottocentesca che insieme al bellisimo e pregevole altare, realizzato in stucco di malta e marmiorino, questo sicuramente riconducibile alla fase seicentesca dell'edificio, sono stati recentemente restaurati tornando all'antico splendore

Sulla facciata romanica si ritrovano, scolpiti negli stipiti in pietra del portale e dell’architrave delle finestre, le decorazioni a goccia rovesciata tipiche del Medioevo valdostano.

Cappella di San Rocco 

 
San Rocco

È una Cappella votiva risalente al XVII secolo, quando i Caremesi la eressero quale voto a San Rocco, protettore contro la peste che nel 1630 aveva colpito il paese.

La Cappella fu ingrandita nel 1833.

In agosto si celebra la festa, per la quale vengono nominati i priori. Insieme alla Cappella Siei è considerata la “sentinella” della conca caremese, da cui abbiamo una splendida vista sull’imbocco del Canavese.

Cappella Siei

Cappella Siei restaurata

L'epoca di costruzione della Cappella è incerta, anche se all'interno si possono individuare due livelli pittorici, uno più antico datato 1412, riconducibile alla figura di San Grato e un altro più recente datato 1863. Nella nicchia al centro della parete di fondo è raffigurata una Madonna con bambino in trono.

Venne ricostruita verso il 1862 e rifatta in parte nel 1938.

La Cappella veniva raggiunta per le rogazioni, ovvero i riti penitenziali e le processioni per ottenere da Dio benedizioni per la fecondità dei campi. Da notare il caratteristico altare in pietra; la data della sua erezione non è nota (forse la metà del XV secolo).

La Gran Masun

Gran Masun

È una massiccia casaforte di epoca altomedioevale, la cui presenza denota l’esigenza difensiva del borgo di Carema. E’ una costruzione in pietra che rispecchia un’architettura di tipo comacino-ticinese.

Secondo la tradizione vi aveva sede il presidio militare e vi si amministrava la giustizia: sulla casa infatti domina una torretta, probabilmente di vedetta, e il sotterraneo fu forse l’antica prigione, di cui pare esista ancora una botola (trabocchetto) per i casi di sommaria giustizia medioevale. Vi è inoltre un’ampia cantina che veniva utilizzata per la conservazione del vino.

Le finestre, piccole, munite di inferriate e architrave a cuspide, sono sostenute soltanto da pietre squadrate e senza cemento. Sulla facciata, sopra l’ultima finestra in alto, è visibile uno stemma sabaudo con quattro diversi disegni; sotto il cornicione si notano resti di sculture e di altri stemmi.

Il Palazzotto Ugoneti

Palazzotto Ugoneti

Era la sede “urbana” della potente famiglia nobiliare degli Ugoni o Hugoneti, feudatari di Carema, che avevano diritto di pedaggio sul passo della Bardeisa, situato nella zona in cui possedevano un altro castello denominato Castruzzone da “Castrum Ugonis” ( di questo oggi non rimangono che alcuni ruderi sopra la frazione Airale).

Alla massiccia costruzione in pietra, probabilmente di impostazione tardo-romana, si accede da un oscuro portico ad arco e attraverso un portone in legno; all’interno una scala a chiocciola in pietra collega i piani fino al solaio; sul tetto troviamo una torre, certo di vedetta poiché il palazzo fu probabilmente anche sede di guarnigione.

La fontana di Via Basilia

Fontana Via Basilia

È un monumento d'arte e di storia tutelato dalla Soprintendenza del Piemonte, eretto nel 1571 dai Conti di Challand-Madruzzo in omaggio ai Duchi di Savoia.

La fontana, con un'ampia vasca, presenta una stele di granito scuro di forma cuspidale a quattro facciate, alta circa due metri.
Sulle facciate sono scolpiti quattro stemmi araldici e diverse scritte in latino. Dall'alto in basso:
stemma crociato e "veniat ad me/miserere";
stemma gigliato di Francia e "et bibat/Jesu";
stemma con monogramma di Gesù e San Bernardino e "Carema/preceptor";
stemma con anno probabile della costruzione: 1571, nodo sabaudo e "si quis sitit/nostri"

Riunendo le parole si ha "si quis sitit veniat ad me et bibat" (Se qualcuno ha sete venga da me e beva) e "Jesu preceptor nostri miserere" (Abbi pietà di noi Gesù Maestro).

La fontana di San Matteo

fontana S. Matteo

È sicuramente la fontana più antica del borgo: sulla base della cuspide infatti si può leggere la data 1460.

Il vecchio borgo e i suoi angoli caratteristici

Abitazione antica

L'abitato conserva l'impostazione urbanistica tipicamente medievale, fatta di viuzze strette e tortuose che si intrecciano e case addossate le une alle altre, anche a causa della morfologia molto scoscesa del terreno.

Percorrendo le vie del borgo è ancora possibile ammirare alcune antiche abitazioni, che hanno mantenuto le caratteristiche tipologiche e decorative originarie: muri in pietra a vista, archi a tutto sesto, balconi in legno (lobbie), portali con riquadrature in pietra e tetti ricoperti di lastre di pietra grigia (lose).

La Casa della Musica

casa della musica

Fu costruita per la Banda Musicale Caremese ( fondata nel 1845) su un terreno ceduto in dono dal Cav. Antonio Domatti. Grazie alle oblazioni dei sostenitori e ai proventi di serate teatrali organizzate dai più giovani bandisti, l’edificio fu realizzato e inaugurato a tempo di primato nel 1927. Nei pressi, all’angolo con Via Pontetto, sorge un’edicola dove si distingue una delicata figura femminile raffigurante Santa Cecilia, patrona della musica.

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